IL “VENTRE” DI NAPOLI

Napoli vanta il centro storico più grande d’Europa, che gli è valso nel 1995 la nomina a patrimonio dell’UNESCO.

È la zona turistica più autentica e ricca di storia della città, dove si trova la maggior parte dei monumenti, delle chiese, dei musei e dei palazzi. Il centro mostra tutta gli avvenimenti e le trasformazioni della città in 27 secoli di storia e raccoglie testimonianze di tutte le epoche e dei diversi stili che hanno caratterizzato la città di Napoli: dalla fondazione, nell’VIII sec. A.C. della colonia greca Parthenope, alla successiva dominazione romana, bizantina, svevo-normanna, al regno angioino e a quello aragonese, all’impero francese dei Borbone e di Bonaparte, fino ad arrivare a Garibaldi e al Regno d’Italia.

 

Piazza del Plebiscito

Il luogo simbolo di Napoli è sicuramente Piazza del Plebiscito, cuore pulsante dalla città, situata com’è al centro della vita cittadina, snodo tra le più belle vie dello shopping e i monumenti maggiormente caratteristici di Napoli. 

Situata nel cuore del centro storico, oggi è una piazza completamente pedonalizzata, ma per molti secoli è stata uno spazio irregolare, un largo di campagna dove i sovrani borbonici svolgevano tornei e festeggiamenti per tenere calmo il popolo napoletano, povero, affamato e sempre pronto alla ribellione. 

Il gioco più famoso era quello della “cuccagna”, dove sagome di cartapesta venivano riempite di cibarie e ogni specie di viveri (compresi animali vivi) e che, allo scoccare delle 22, dopo l’esplodere di due colpi di cannone, venivano assaltate e depredate dal popolo partecipante. 

Oggi, invece, il gioco che, per tradizione, è obbligatorio fare nella piazza è quello di attraversarla ad occhi bendati, partendo da Palazzo Reale e cercando di arrivare nello spazio tra le due statue equestri (quella di Carlo III di Borbone e quella di suo figlio Ferdinando). La leggera pendenza della piazza impedirà di raggiungere in linea retta la meta, facendo deviare dalla traiettoria, con stupore e divertimento. 

Piazza del Plebiscito è circondata dai luoghi e i monumenti storici più belli di Napoli, chiusa tra il colonnato neoclassico della chiesa di San Francesco di Paola con la sua particolare cupola simile al Pantheon di Roma, e Palazzo Reale

Una visita a quest’ultimo non può mancare. Costruito nel 1600, per l’arrivo a Napoli del re Filippo III, che però non giunse mai, diventò una delle quattro residenze usate dai Borbone di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie, insieme alla Reggia di Caserta, a quella di Capodimonte e alla Reggia di Portici

Divenuta, dopo l’unità d’Italia, dimora dei Savoia, fu poi ceduta da Vittorio Emanuele II al demanio statale e oggi è polo museale e sede della bellissima Biblioteca Nazionale. L’enorme complesso comprende anche il giardino e il teatro San Carlo (tra i più antichi d’Europa) e al suo interno, assolutamente da vedere, sono l’Appartamento Reale, la Cappella Reale e il Teatrino di Corte. 

 

Napoli da gustare

A fianco a Piazza del Plebiscito troviamo piazza Trieste e Trento, dove si trova il celeberrimo caffè Gambrinus, locale storico della città che rientra tra i primi dieci caffè d’Italia ed è arredato nell’originario stile liberty. Conserva al suo interno stucchi, statue e quadri della fine dell’800 realizzate da rinomati artisti napoletani, ma anche opere di Gabriele D’Annunzio e Tommaso Marinetti

Ancora pochi passi più avanti è situata la spettacolare e imponente Galleria Umberto I (all’epoca la costruzione in ferro e vetro più alta d’Europa, ben 57 mt), che ospita anche, tra tante bellezze, il Salone Margherita, piccolo e graziosissimo teatro sotterraneo che ha legato il suo nome alla Bella Époque napoletana e alla “storia” del Principe della risata, Antonio de Curtis, ovvero “Totò”.

Ma non dimenticare di fermarti per gustare una fragrante sfogliatella o il tipico babà. 

 

Il Maschio Angioino

Uscendo dalla Galleria Umberto, e costeggiando il Teatro San Carlo, in direzione porto, vedrai svettare davanti a te la mole maestosa di quello che tutti chiamano e conoscono come Maschio Angioino, ma il cui nome esatto è Castel Nuovo

Il castello, di epoca medioevale, deve il suo nome a Carlo I d’Angiò, che nel 1266, sconfitti gli Svevi, volle trasferire il suo regno a Napoli, ma aveva bisogno di una vera fortezza, che facesse da guardia alla città, primo baluardo per chi approdasse sulle sue coste. Ma Castel dell’Ovo era vecchio e inadeguato e il più recente Castel Capuano non era situato in una posizione strategica. 

Maschio deriva invece da “mastio”, ossia struttura fortificata con più torri, proprio a identificare il carattere difensivo della struttura, che infatti di torri ne ha ben cinque, mentre un imponente arco trionfale all’ingresso evidenzia e caratterizza l’importanza culturale del sito.

Il Villaggio

Varca d’Oro Napoli Village è un complesso turistico dove poter alloggiare in quattro formule diverse: camping, hotel, residence e casa vacanza.

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